L’arrivo di un figlio è uno dei momenti più intensi nella vita di coppia, ma pone, allo stesso tempo, una serie di sfide alle quali non sempre si è preparati. Da coppia si diventa famiglia e, se è inevitabile che questo porti a nuove dinamiche nel rapporto, altrettanto necessario è coordinarsi e organizzarsi insieme perché il legame tra i genitori ne venga rafforzato anziché danneggiato. Vale in particolare per quanto riguarda la complicità e l’intimità di coppia, spesso l’aspetto che più risente degli sconvolgimenti successivi all’arrivo di un bebè.
In questo articolo analizzeremo le cause per le quali, una volta diventati genitori, l’intimità di coppia sembra passare in secondo piano, come gestire questi cambiamenti e come ritrovare la complicità unica tra genitori.
I cambiamenti relazionali dopo l’arrivo di un bebè
Diventare genitori porta a una serie di cambiamenti sostanziali nelle dinamiche di coppia. Diventa necessario ridefinire i ruoli all’interno della neonata famiglia, gestire le interferenze da parte delle famiglie di origine, e relazionarsi al senso di inadeguatezza che spesso accompagna l’arrivo di un bebè. A tutto ciò si aggiunge la necessità di ridistribuire compiti e responsabilità tra i membri della coppia e riuscire anche a non perdere la complicità.
Un carico estenuante, che non sempre si è preparati a gestire e che spesso porta a insoddisfazione se non addirittura a una crisi coniugale.
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Perché i neogenitori tendono a perdere l’intimità di coppia?
A onor del vero, non sempre l’intimità di coppia risente dell’arrivo di un bebè a causa di mancanze da parte dei genitori: molto più spesso, la causa del raffreddamento della complicità e della passione è insita in aspettative socioculturali che pesano sulla coscienza dei neogenitori, modificando la loro percezione della genitorialità.
In particolare, ruoli e stereotipi di genere consolidati fanno sì che il peso dell’accudimento ricada soprattutto sulle mamme, mentre i papà finiscono con il venire esclusi dall’avventura dello scoprirsi genitori se non per qualche aspetto secondario.
Questo genera un divario importante all’interno della famiglia, poiché il carico di lavoro necessario per crescere un figlio, soprattutto i primi tempi, può essere estenuante e, se non condiviso con il partner, difficilmente comprensibile. In questo modo si crea una spirale di risentimento alimentata dalla differente percezione dei due partner: uno si sente escluso e messo da parte, mentre l’altro è sovraccaricato dalle responsabilità della nuova avventura e spesso preferisce ricevere dal partner aiuto in casa a discapito della propria sfera intima.
Non solo: in alcuni contesti, la maternità è vissuta come compimento ultimo dell’essere donna, e ad essa viene sottomesso ogni altro aspetto della femminilità. Così dalle neomamme ci si aspetta che rinuncino alla propria seduttività perché non appropriata al loro ruolo, se non addirittura a lasciarsi andare a livello fisico perché è del bambino che bisogno prendersi cura da questo momento in poi.
Una conseguenza di tali sottintesi socioculturali è un senso di inadeguatezza delle neomamme nei confronti del proprio corpo, cosa che le porta a evitare l’intimità di coppia, contribuendo ulteriormente ad alimentare la distanza con l’altro genitore.
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Riconsolidare la complicità e l’intimità di coppia in 5 passi
Se all’inizio è fisiologico che la sessualità risenta dell’arrivo di un neonato in famiglia – magari a causa di problematiche fisiche della donna che richiedono tempo per risolversi – è necessario non perdere di vista l’aspetto più complice e intimo della relazione tra i due genitori.
Ecco alcune strategie per preservare l’intimità di coppia dopo l’arrivo di un figlio.
Coltivare la complicità in uno spazio riservato
Un figlio è un dono meraviglioso della vita, non un elemento di disturbo che va a intromettersi tra i due genitori. Perché la complicità di coppia resista ai profondi cambiamenti della genitorialità, è necessario creare uno spazio di coppia dove ci sia posto solo per i due partner. Dedicarsi coccole e attenzioni, parlare in maniera aperta confidando le proprie paure e desideri, creare una nuova sintonia all’interno delle dinamiche familiari è il primo passo per riscoprire l’intimità perduta.
Programmare le attività di coppia
Per quanto possa sembrare freddo e calcolato, data la mole di impegni conseguenti all’arrivo di un bebè, calendarizzare i momenti di intimità di coppia è spesso una scelta vincente. Va da sé che i momenti riservati ai due genitori non devono essere vissuti come un’ulteriore incombenza, ma come il segno che entrambi i partner desiderano e si impegnano per mantenere viva la complicità che li lega. In un certo senso, è necessario prendersi cura della coppia tanto quanto del bambino, e riscoprirsi più legati e vicini è un ottimo modo per creare dinamiche familiari sane e ricche di affetto.
Provare cose nuove insieme
I cambiamenti fisiologici che avvengono nel corpo della mamma potrebbero scoraggiare l’intimità di coppia da entrambe le parti. Vale non solo a livello psicologico, ma spesso anche a livello pratico: secchezza vaginale e sensibilità mammaria sono alcune delle problematiche che potrebbero rendere meno piacevole l’amplesso. Per questo motivo, una buona idea è ravvivare i momenti di piacere con qualche nuovo gioco da provare insieme, magari aiutandosi con un sex toy o con oli profumati e gel lubrificanti. Essere creativi è un ottimo primo passo per riavvicinarsi!
Non rinunciare alla seduzione
Sfatiamo un mito che non ha ragione di esistere: non c’è niente di male se una mamma vuole sentirsi bella e seducente. A dispetto di quanto sia stato tramandato in secoli di stereotipi di genere, la maternità non è la morte della femminilità. Si può essere mamma e donna allo stesso tempo, e si può desiderare di vedersi belle senza per questo sentirsi delle poco di buono. In tal senso, questo suggerimento è un corollario di quello precedente: siate creative e non abbiate paura di sentirvi desiderate. Se il rapporto che vi lega è sano e basato sulla stima reciproca, anche il partner si sentirà ulteriormente stimolato.
Parlare apertamente delle proprie necessità
Se si sente di non farcela a gestire tutto, se ci si sente messi da parte o dimenticati, nessuna soluzione è più efficace della comunicazione. Nonostante ci sia accanto quotidianamente, il partner non è in grado di leggere nel pensiero e potrebbe non rendersi conto di talune dinamiche. Tenersi tutto dentro sovraccaricandosi di responsabilità o alimentando risentimenti e acrimonia non farà che ledere il rapporto tra genitori sul lungo termine. In una famiglia funzionale si comunica e si discute insieme, valutando la via migliore per venirsi incontro, eventualmente riscrivendo dinamiche consolidate che non sono più funzionali. Vale in particolare quando è l’intimità di coppia ad essere in pericolo, poiché un saldo legame tra genitori è alla base di ogni ambiente familiare sano.
Una via per superare la crisi: la terapia di coppia
Se dinamiche disruptive sono ormai consolidate, a discapito della complicità e dell’intimità di coppia, spesso si è comunque ancora in tempo per salvare il legame tra genitori. Una psicoterapia di coppia è un’ottima soluzione per risolvere problematiche legate alla sfera intima – intesa tanto come sessualità quanto intimità di pensieri e sentimenti – poiché ci si affida alla guida di un professionista esperto di queste dinamiche.
Rivolgersi a uno specialista non è una sconfitta o un’ultima spiaggia, ma un atto maturo e responsabile da parte di una coppia che desidera riavvicinarsi ma si rende conto di non sapere come.
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